Giulietto Chiesa introduce l’inchiesta definitiva sul volo MH17 che precipitò sui territori della attuale Repubblica Popolare di Donetsk nell’estate del 2014. Un lavoro dettagliatissimo, che toglie ogni dubbio su cosa accadde il 17 luglio 2014 nei cieli europei e che Giulietto Chiesa arricchisce di un “dettaglio” rimasto inosservato. Traduzione a cura di Geraldin. Con la […]

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Il caso degli impianti idroelettrici Gibe fornisce interessanti spunti di riflessione sullo stato allarmante della cooperazione italiana, sulla debolezza delle istituzioni europee, sul connubio di interessi tra Paesi dalla democrazia difettosa o poco trasparente (in Etiopia come in Italia), e solleva al tempo stesso molte domande sull’operato delle nostre aziende nei Paesi africani. Poco importano le forti limitazioni dei diritti civili imposte dai governi etiopi; intorno alla Salini e alla storia di Gibe e delle altre dighe africane si muove evidentemente, come in una sorta di scatole cinesi, un indotto di società italiane, e non solo, che si scambia contratti, consulenze, appalti, personale. La diga più grande d’Africa, Gibe III, è stata completata e il governo etiope ha iniziato a riempire il bacino della diga nel 2015, mettendo così fine alle esondazioni naturali del fiume Omo. Nello stesso anno non sono state rilasciate esondazioni artificiali, mentre quelle rilasciate nel 2016 sono state troppo ridotte per ridare un sostentamento seppure minimo alle coltivazioni delle tribù locali. Secondo i dati diffusi dall’amministrazione di Salamago, il bacino artificiale creato dalla diga ha già aumentato l’incidenza di malattie nelle aree allagate a monte del fiume e con il completamento della costruzione della diga si comincia ad assistere a un’intensificazione della frequenza e della gravità di eventi climatici estremi. Minore disponibilità di acqua significa infatti non solo ridurre le aree coltivabili, ma anche variare l’ecosistema introducendo un lento quanto inesorabile processo di ritiro della foresta pluviale che rende, tra l’altro, le piogge meno abbondanti. Bibala, un membro della comunità Mursi, tristemente ci dice: “Abbiamo goduto di molta acqua alluvionale dal fiume Omo e ne siamo stati felici. Ora l’acqua è sparita e siamo tutti affamati. Dopo ci sarà solo morte”. A cura di Margherita Furlan Editing Francesca Mallozzi Una produzione Cometa Associazione Tratto da: https://revoluzione.unoeditori.com/gli-interessi-dellitalia-nel-grande-inganno-della-diga-piu-grande-dafrica/ ---------------------- Aiutaci ad arrivare a 10mila abbonati al canale YouTube e diventeremo, tutti insieme, il centro di gravità permanente della conoscenza: https://www.youtube.com/user/PandoraTvChannel/join Oppure aiutaci con una donazione: PayPal: http://www.paypal.me/informazionelibera Altri metodi: http://pandoratv.it/sostienici/

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Sull’onda di un sentimento anti-russo mai sopito e dell’accondiscendenza delle elite europee, in diversi paesi ex sovietici i movimenti neo-nazisti stanno conquistando sempre più spazio. E’ il caso dell’Ucraina e dei paesi baltici, dove i reduci della Waffen-SS sfilano nelle strade del centro con l’approvazione dei media e delle istituzioni statali ed europee. Traduzione di […]

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Attraverso immagini di grande impatto il film mostra gli effetti tangibili del cambiamento climatico. Diretto da Alastair Fothergill e Mark Linfield nel 2007 ma ancora drammaticamente attuale.

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A pieni polmoni. Il non-programma TV nel quale le persone si raccontano alla Natura. Passeggiando in Abruzzo, musicisti, attori, infermieri, avvocati, giornalisti, farmacisti, scrittori, disoccupati e tanti altri dialogano con Madre Terra e scoprono nuove entusiasmanti connessioni tra l’essere umano e i ritmi del pianeta e del cosmo. A cura di Michael Di Genova.

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Riproponiamo una grande produzione di RT, adattata nella lingua italiana da PANDORA TV tre anni fa. “WHY”, il documentario in tre parti che, attraverso le testimonianze di alcuni sopravvissuti, si interroga ancora oggi sul perchè dei bombardamenti della NATO nella ex Jugoslavia, una tragedia nel cuore dell’Europa. [Seconda Parte]

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Per attivare i sottotitoli premere la rotella in basso a destra. Petergof è una delle più famose attrazioni turistiche di San Pietroburgo e richiama milioni di visitatori l’anno. Grazie a questo documentario entreremo anche noi all’interno della “Versailles russa” tra meravigliosi balli, numerosissime statue e grandiose fontane. Traduzione: Irina Vikhoreva Revisione: Giulia Zanette

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https://youtu.be/dX1EyXh2038

Su Pandora tv prosegue il ciclo Ritorno alla terra. Il film racconta l’esperienza di un popolo che per primo si è trovato a sperimentare la mancanza della risorsa petrolio in tutte le sue forme: l’ enorme crisi energetica a Cuba nel 1990 avrebbe potuto comportare una grave carestia alimentare e pesanti difficoltà sociali, e invece […]

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Violenza invisibile, il nuovo cortometraggio di Alessia Bottone, ispirato al romanzo "Eppure sono lieve" di Bruna Colacicco (Manni editore). Ambientato e prodotto a Verona, porta in scena le devastanti conseguenze della violenza psicologica oltre alle laceranti ferite scolpite nel cuore di coloro che la subiscono. La violenza psicologica, infatti, è molto più subdola di quella fisica e, di conseguenza, difficilmente riconoscibile, pericolosa perché la vittima arriva a negare ciò che le sta accadendo. Una negazione che non risparmia la protagonista del cortometraggio, Giovanna, una donna sposata con figli la quale si trova ad affrontare un percorso di consapevolezza dopo anni di maltrattamenti subiti dal marito. Giovanna, interpretata dall'attrice veronese Rita Colantonio, all'apparenza vive un'esistenza appagante, si muove per la città allegra e fiduciosa. Il suo comportamento muta nel momento in cui rientra a casa. Giovanna è preoccupata, vive con ansia l'attesa del marito. Ha paura di tutto perché tutto quello che fa è sbagliato agli occhi del marito, interpretato da Filippo Menditto, e ogni piccolo errore darà seguito a giorni di silenzi e maltrattamenti. In quei minuti i suoi flashback e i suoi pensieri si intrecciano a quelli delle amiche che tentano di aiutarla e, mano a mano, riesamina il suo vissuto e la sua condizione. Un percorso di consapevolezza che segna un punto di non ritorno e l'inizio di una nuova vita. Il docu-film comprende due interviste: a Franca Consorte, psicologa di Verona, e a Cinzia Mammoliti, criminologa di Milano, che puntano ad analizzare il tema da un punto di vista tecnico, definire la figura del maltrattante e della vittima oltre agli effetti della violenza assistita sui figli.

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