Trump: distrugge i repubblicani, ma piace a pezzi dell’élite

Quindicesimo appuntamento con “L’Opposizione Americana”, la rubrica di Webster Tarpley dedicata alle elezioni USA 2016.
Donald Trump ha già di fatto conquistato la nomination del Partito Repubblicano, ma ha snaturato il partito e lo ha portato a una crisi storica. Intanto ha nominato tesoriere della sua campagna elettorale da un miliardo di dollari un esponente della Goldman Sachs ed ex collaboratore di George Soros, Steven Mnuchin, smentendo le sue pretese di candidato anti-establishment. Altri inganni nella politica estera: formalmente promette accordi con la Russia, ma è pronto a cambiare idea su tutto.
Hillary Clinton, al servizio di Wall Street, non ha le carte in regola per combatterlo come si deve. Bernie Sanders, seppure in svantaggio, è ancora in corsa per approfittare di possibili cadute di Hillary. I sondaggi lo danno largamente vincente contro Trump, più della Clinton. La sorte di Trump sta a cuore a importanti settori di Wall Street e dei servizi segreti, cosa che non fa escludere una grossa provocazione a Ottobre, prima delle elezioni.

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