David Riondino: Ripetizioni di fascismo in diretta per studenti pigri

Uno studia il sui libri il fascismo
come fosse una cosa lontana
una maschera del narcisismo
della buia provincia italiana

Con mascelle che volano al vento
cazzutelli vestiti in orbace
che tendendo le mani ed il mento
fan capire che il duce gli piace.

Ma però sembra un sogno lontano
e l’analisi è  sempre imperfetta:
grazie a dio che ci pensa Erdogano
a spiegarci il fascismo in diretta.

Primo passo: trovare un nemico
che minacci lo popolo intero.
meglio ancora se è un vecchio amico,
per spiegare che è grave davvero.

Due: chiamare lo popolo in piazza
a difendere i sacri valori
e  raggiungerlo mentre schiamazza
accarezzando gli istinti peggiori,

immergendosi completamente
nel suddetto di fronte e di lato,
perché possano agevolmente
annusare l’odore della capo.

Tre: tener su di giri il livello
perché non cali più la tensione,
con frustate su questo e su quello
e con pratiche di umiliazione

(e si sa che al pezzente gli gusta
umiliare degli altri pezzenti,
quindi porta la cinghia e la frusta
alla Fiera dei Risentimenti. )

Quattro: vara un periodo d’urgenza
che permetta le leggi speciali
ed espelli cattura licenzia
dentro scuole caserme e giornali.

(Quanto ai giudici dei tribunali
caccia quelli che danno sui nervi,
che a servire le leggi speciali
serviranno dei giudici servi.)

Quinto: spara cazzate arroganti
su complotti e potenze straniere
che son cose che fanno piacere
alla prostata dei militanti.

Sesto: parla di patria tradita
a manipoli di patrioti
che se ancora non l’hanno capita
tanto viale trattarli da idioti.

Otto: dare la sensazione
che saresti disposto a trattare
con chiunque, alla condizione
che ti lasciano comandare.

Nove: strilla con alti strilli
che difendi la Turchia:
Maggioranza è democrazia
Ed il resto sono cavilli.

Dieci: spenditi come ricatto
Tutti i profughi siriani
Nella crisi tra cane e gatto
tra li russi e li americani.

Settebello con carte e scopa,
Ma è soltanto la prima parte.
Domattina danno le carte
e la mano tocca all’Europa.

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