Siria: ISIS & Co. perdono terreno, i loro sponsor scappano da Ginevra

Mentre i negoziati sulla Siria a Ginevra vengono congelati per le prossime settimane, sul terreno di battaglia la controffensiva di Damasco va avanti.
Le forze governative siriane hanno vinto una battaglia importante: hanno rotto l’assedio delle cittadine di Nubel e e Al-Zahraa, nel distretto settentrionale di Aleppo, dopo tre anni di accerchiamento da parte dell’ISIS. Il tutto accade pochi giorni dopo la riconquista a sud di Shaykh Miskin e a nord di Rabia (nella regione di Latakia).
L’operazione militare – preparata da tre mesi – non solo chiude una situazione drammatica per circa 30 mila abitanti, ma taglia una linea di rifornimento ai terroristi dell’ISIS. L’esercito di Damasco si avvicina al confine turco, che si trova a 20 km dall’area liberata. Questa vittoria interrompe per l’ISIS anche la strada che va da Aleppo alla cosiddetta capitale del Califfato, Raqqah.
La rottura dell’assedio taglia quasi tutte le linee di rifornimento dalla Turchia che alimentavano i terroristi della zona di Aleppo. Per i gruppi armati in zona è un crollo strategico. I miliziani libanesi di Hezbollah, alleati dell’esercito siriano, intercettano le comunicazioni tra i combattenti dell’ISIS e di Al-Nusra mentre si sbandano disorientati a migliaia. Ora Damasco può pensare a liberare Aleppo, ancora una volta con l’aiuto dell’aviazione russa, che da settembre in qua ha cambiato i rapporti di forza in Siria. Vicino ad Aleppo i jihadisti sono geograficamente rinchiusi in una sacca che li espone a un’imminente catastrofe militare.
Non è un caso che proprio ora il segretario di Stato statunitense, Kerry, dica a Mosca “fermate gli attacchi aerei”. Prevedibile la risposta del ministro degli esteri russo, Lavrov: un secco “NO”. Le basi dei negoziati di Ginevra sono cambiate radicalmente ed è prevedibile che cambieranno ancora nelle prossime settimane, perché stanno cadendo le carte che avevano in mano i nemici di Bashar al-Assad. Vedremo se saranno giocate nuove carte.
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